Colpito

10 Ottobre 2017
prendifiato

prendifiato - Colpito!

Sapete qual è il problema del peccato?
Che le frecce del peccato non mancano mai il bersaglio, e questo bersaglio siamo NOI!

Alcuni temono il peccato perché pensano che chi pecca subirà la punizione di Dio
ma questo è un errore superficiale per due ragioni:

la prima è perché Dio è più interessato a perdonarci e riabilitarci piuttosto che punirci, e la seconda è perché la conseguenza del peccato è scritta nel peccato stesso.

Il peccato è ricco di effetti collaterali, ovvero quando pecchiamo non commettiamo mai solo un’azione che non è gradita a Dio, ma lanciamo un boomerang affilato che seguendo traiettorie imprevedibili tornerà a colpirci.

Leggiamo la storia in II Samuele capitoli 11 e 12.
Un giorno il Re Davide mentre oziava sopra un tetto si innamorò di una donna che non poteva avere perché era la moglie di Uria, un valoroso generale. Mentre il marito della bella Bat-Sceba si trovava impegnato in guerra, Davide si unì con quella donna ed ella rimase incinta. Il re Davide quindi organizzò un piano affinché Uria, marito di Bat-Sceba, morisse in battaglia e quando giunse la notizia della sua morte sposò la donna.
Il Signore allora mandò il profeta Natan da Davide perchè gli mostrasse tramite una favola il suo stesso peccato: Davide era un ladro arrogante e omicida. Non avendo riconosciuto il suo stesso peccato, Davide reagí con sdegno condannando il protagonista della storia raccontata da Natan. “Tu sei quell’uomo! Così dice il Signore…” irruppe Natan sotto guida divina, e allora Davide ammise il suo peccato. Dio impiegò meno di un versetto a perdonare Davide ma ci furono comunque delle conseguenze molto infelici: il figlio che Bat-Sceba aveva partorito morì, Davide fu molto afflitto dal senso di colpa e tristezza, e infine nessuno avrebbe riportato in vita Uria, doppiamente tradito e morto combattendo lealmente al fronte.

Tre verità sul peccato che impariamo da questa storia:

  1. Peccato chiama peccato. Il peccato non è mai uno solo, infatti vediamo Davide che una volta entrato nel vortice del peccato passò da concupiscenza, ad adulterio, poi menzogna, omicidio…
  2. Il peccato porta delle conseguenze spiacevoli, che potrebbero colpire anche altri e che esistono nonostante il perdono di Dio.
    Osservando la storia nel complesso, le scelte di Davide portarono alla morte di un uomo innocente, alla morte di un neonato, portarono tristezza e disperazione in lui (Salmi 31 e 52) e anche in Bat-Sceba. Forse Davide non immaginava che un semplice adulterio avrebbe coinvolto così tante persone e così tanta sofferenza, ma il peccato è un sasso lanciato in uno stagno che forma prima cerchi piccoli e poi sempre più grandi finché arrivano a toccare tutto il perimetro dello stagno. Il perdono di Dio cancella i nostri peccati dalla Sua memoria, ma ci sono delle leggi in terra che non vengono modificate dal perdono divino e potrebbero esserci delle conseguenze del peccato che ci affliggeranno comunque.
  3. Il proprio peccato è difficile da riconoscere, mentre quello degli altri ci sembra palese.
    Davide non si riconosce nella storia raccontata da Natan, anzi si erge a giudice e si arrabbia moltissimo, non rendendosi conto che la severità del giudizio che esprime non è quella che vorrebbe subire da parte di Dio. Dobbiamo pregare affinché il Signore ci mostri i nostri peccati tramite l’opera dello Spirito Santo prima che il nostro peccato diventi troppo grande e ancor prima vegliare per evitare il peccato.