Boom. Sei stato friendzonato. (Parte 2)

3 Marzo 2016
prendifiato

Friend Zone Do Not Cross

Da ragazzo il mio primo pensiero erano le ragazze e il sesso ma purtroppo mi andava sempre male.
A me piaceva una ragazza e a lei piaceva un altro.
E ovviamente poi mi veniva dietro quella che non mi piaceva per niente.
Sembrava che avessi una maledizione addosso.
I miei amici passavano da una ragazza all’altra e io… passavo la domenica al bar.
Quello che non sapevo è che c’era una mano sopra me: quella di Dio che mi serbava per una sua figlia molto speciale.

A 18 anni scoppiò il terremoto.
M’innamorai di brutto di Mara.
Ero così preso dai sentimenti che la spaventai. Ero pieno di emozioni potenti che non sapevo gestire.
Ero, come dice mia nipote Joyce, cotto, bollito e innamorato.
Ma innamorato di chi? Di Mara? Ma non la conoscevo nemmeno…

Ero, innamorato dell’amore, dei battiti forti, delle intensi pulsioni di odio e passione, dei sogni della felicità perpetua, insomma di tutto ciò che prova l’innamorato.

A circa 21 anni ho iniziato a credere in Dio. Con Mara c’era una leggera amicizia ma nulla di più.
Da giovane cristiano leggevo la Bibbia e scoprivo i versetti tipo “chiedi quello che vuoi e io te lo darò” (per esempio Giovanni 14:13,14).
Io ho chiesto Mara a Dio. Qualche giorno dopo ero su un autobus. Guardai fuori dalla finestra e vidi Mara mano nella mano con un altro.
Quel giorno è incominciata la mia lunga serie di “perché?” verso Dio.

Cominciai a frequentare una chiesa e i giovani. E incomincia anche a guardare le ragazze (sì, si faceva anche allora).
Ce n’era una che mi piaceva, Sara.
E ce n’era una che non mi piaceva e che mi stava dietro. Solita maledizione…
Sara cominciava davvero a piacermi e ne parlavo con Dio. Tuttavia la risposta avvenne presto: Sara si sarebbe trasferita a Roma a lavorare con gli anziani in una casa di riposo evangelica.
Finita anche Sara.
Decisi così di arrendermi. Ho messo tutto nelle mani del Signore. Io da quel momento pensavo solo a Dio. Pregavo tutti i giorni, studiavo la Bibbia, evangelizzavo, andavo in chiesa a tutti gli incontri. Insomma ero un credente modello.

Dopo sei mesi sentii dire che Sara tornava da Roma.
Per vacanza, pensavo io…
No, per sempre, mi risposero.
Fu una nuova crisi per me. Dovevo andare avanti con Sara o no?

Un giorno chiesi chi volesse aiutarmi come volontario per una evangelizzazione che stavo organizzando.
Si fece avanti Sara.
E lì, evangelizzando, ci siamo fidanzati, e 33 anni dopo lei è qui ancora accanto a me.
Abbiamo oggi, come sempre, pregato insieme. E la mia preghiera è costantemente che io possa amarla come Cristo ha amato la chiesa.

Ascoltarla, sentire le sue difficoltà, condividere i suoi pesi, renderla felice. Questo è l’amore, darsi per l’altra persona.

Con Mara o con altre non era così. Loro mi rendevano felici, la loro presenza, il loro pensiero. Era dunque un amore egoistico che è un nonsenso. Dunque non è amore.

L’amore nasce ovviamente dalla simpatia e dai sentimenti. Ma per durare deve tramutarsi da “tu mi fai felice” a “io vivo per fare felice te”. Questo è l’amore di Dio, l’amore che dura per sempre, l’amore che perdona, che si rinnova, che sopporta ogni cosa.

(Antonio Rozzini)

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aniello natale
6 Marzo 2016 2:17 am

…CHE STORIA!

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